Aggiornamenti LuccAccoglie

8 Agosto 2022

È tutto pronto per l’accoglienza della famiglia siriana proveniente da un campo profughi del Libano, che arriverà a Lucca tramite il prossimo Corridoio Umanitario previsto per l’autunno. In quest’estate il progetto LuccAccoglie – promosso dall’Associazione Amani Nyayo Odv che da anni opera nella cooperazione internazionale sostenendo interventi umanitari e progetti di sviluppo nei vari Sud del mondo e su territorio locale – ha subito un rallentamento dei tempi annunciati in origine. L’obiettivo dell’accoglienza, però, rimane concreto e si fonda sui tre pilastri indispensabili per dare il via all’accoglienza:
  1. la casa, che è stata trovata a Guamo ed è pronta per l’arrivo della famiglia: è stata allestita grazie all’impegno dei tanti volontari che in questi mesi si sono dati da fare, anche con il prezioso apporto della comunità parrocchiale locale;
  2. il tesoretto di 15mila euro, che ha permesso di ufficializzare la disponibilità ad accogliere: è stato raccolto con il passa-parola dei singoli volontari che hanno diffuso la voce nei loro ambienti di vita quotidiana (famiglia, colleghi, amici, conoscenti, ecc.), ma anche con il contributo di imprese e attività del territorio, ed è pronto per essere utilizzato in base alle necessità che si presenteranno;
  3. la somma indispensabile al mantenimento della famiglia, che è stata fissata a 2mila euro mensili: raccogliendo le offerte promesse non abbiamo ancora raggiunto la cifra prefissa, ma ci stiamo avvicinando all’obiettivo. A tal fine, chi volesse contribuire (anche con un’offerta minima di 5 euro al mese) può contattarci scrivendo una e-mail a luccaccoglie@gmail.com e indicando la sua intenzione di offerta. Riceverà così indicazioni in merito ai tempi previsti per l’attivazione del versamento mensile.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento del tesoretto e anche coloro che si impegnano (o vorranno cominciare a farlo nel prossimo futuro) per il mantenimento mensile della famiglia. Sappiamo che le emergenze di accoglienza sono tante (prima tra tutte, quella ucraina), ma ciò che non è sotto i riflettori quotidiani dell’informazione è ancora purtroppo una realtà drammatica che non ha nessuna prospettiva di miglioramento. I milioni di siriani scappati in Libano vivono in una situazione che sta degenerando: la disumana condizione dei profughi si è ulteriormente aggravata a causa di una crisi inasprita da un sistema politico e amministrativo al collasso, che già coinvolge la quasi totalità dei libanesi. In un tale contesto i siriani non hanno prospettive di sopravvivenza, né d’altro canto possono tornare nel proprio Paese d’origine in quanto chi è fuggito durante la guerra (per non essere ucciso e per non essere costretto ad uccidere) è considerato disertore e rischia l’arruolamento forzato o la detenzione. Alle famiglie più vulnerabili, che hanno l’accesso ai Corridoi Umanitari, non resta che riporre tutta la propria vita in una valigia e imbarcarsi per un Paese sconosciuto, per essere accolte da chi da tempo si prepara a farlo. Solo così avranno la possibilità di prendere nuovamente in mano la loro storia e riannodare con coraggio i fili del passato a quelli del futuro, certamente tutto da ricostruire.

28 Ottobre 2022

È arrivata venerdì 28 ottobre 2022, nella sua nuova casa di Guamo, la famiglia di profughi siriani partiti dal Libano e giunti in Italia attraverso il progetto dei Corridoi Umanitari, strumento che dà la possibilità agli Stati europei, di fronte a crisi umanitarie, di concedere visti per garantire diritti e protezione.

Da due anni Amani Nyayo, associazione di volontariato che realizza interventi di cooperazione nel Sud del mondo, ha sposato il progetto “LuccAccoglie!” promuovendone attivamente la realizzazione. Il progetto è stato ideato da un nutrito gruppo di volontari lucchesi che si è impegnato per poter accogliere chi è stato costretto a scappare da una guerra durata oltre 10 anni e si è visto privare di tutto, tra cui un presente e un futuro dignitoso.

Così, finalmente, Sahar, 32enne già vedova, il suo bambino Ahmad di 10 anni, e la nonna Mufida possono cominciare a costruirsi una vita nel territorio lucchese. Per la precisione, a Guamo. Sì, perché è stata questa la parrocchia che ha raccolto l’appello della ricerca di un’abitazione da dedicare a loro: la comunità si è mostrata molto aperta e ospitale, desiderosa di poter mettere a disposizione il Centro di accoglienza che già, in circa 40 anni, ha dato riparo a decine e decine di migranti. Ma le realtà coinvolte nel progetto sono varie, comprese associazioni, istituzioni, parrocchie, diocesi, attività commerciali e singole persone raggiunte con il passa-parola, disposte a dedicare tempo, capacità e risorse nel processo di integrazione della famiglia.

Appena arrivata davanti all’ingresso della sua nuova casa, la giovane Sahar ha detto il suo “shukran” (“grazie” in arabo) con gli occhi pieni di sincera gratitudine, e guardando i presenti ha aggiunto: «Vi sento già tutti vicini al mio cuore». Il piccolo Ahmad, affacciandosi alla sua cameretta ha mostrato meraviglia ed è corso dalla mamma per dirle quanto gli piacesse. Certamente la decisione di lasciare il Libano, dove vivono da 10 anni, non è stata facile: mettere la propria vita e la propria storia in una valigia, e traslocarle nel giro di poche ore in un altro mondo per ricominciare tutto in un luogo sconosciuto, è una rivoluzione che non può lasciare indifferenti. Ma la decisione di partire, oltre alla situazione di miseria a cui costringe la condizione di profughi in Libano, è stata dettata sia dall’essere una mamma vedova, sia dalle condizioni di salute della nonna che necessita cure e approfondimenti medici impossibili in Libano.

Anche i volontari di “LuccAccoglie!” hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo dicendo “sì” alla richiesta di prendersi in carico questa famiglia così vulnerabile: certamente, l’impegno e i costi da sostenere saranno notevoli ma – dicono i volontari – «confidiamo nella grande ricchezza, passione e umanità che la comunità lucchese ha saputo e saprà ancora esprimere: dobbiamo arrivare alla cifra di 2.000 euro al mese per il mantenimento della famiglia siriana. Chi fosse disponibile a collaborare, anche solo con un piccolissimo contributo mensile, sarà una vera benedizione».

Per contatti: luccaccoglie@gmail.com

Amani Nyayo Onlus

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